I monologhi dell’Atomica

Elena Arvigo: Testimone delle Voci Invisibili della Storia 21 e 22 Luglio

Elena Arvigo si distingue come interprete eccezionale, una sensitiva dell'animo femminile che, attraverso la sua recente performance, ha nuovamente illuminato le profondità della memoria storica. Celebrata come miglior interprete di monologo per il suo lavoro ispirato a "Preghiera per Cernobyl" di Svetlana Aleksievich e "Racconti dell'Atomica" di Kyoko Hayashi, Arvigo riporta in scena la voce delle donne, testimoni e vittime di due tragedie indimenticabili: Chernobyl e Hiroshima.

Il 26 aprile 1986, il mondo assisteva all'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, mentre il 9 agosto 1945, una bomba atomica devastava Nagasaki, segnando indelebilmente le coscienze globali. Attraverso le testimonianze di donne come Ljudmila Ignatenko e Kyoko Hayashi, Arvigo non racconta solo gli eventi, ma scava nei sentimenti profondi e individuali di chi ha vissuto queste tragedie sulla propria pelle.

Il filosofo Günther Anders, con la sua "filosofia della discrepanza", evidenzia la distanza tra ciò che l'uomo è capace di fare e ciò che dovrebbe moralmente immaginare, ponendo interrogativi cruciali sul nostro futuro collettivo. Arvigo, nel suo progetto "Le Imperdonabili", focalizza l'attenzione sulle donne come testimoni irrinunciabili della storia, tramite spettacoli come "Donna non rieducabile" di Stefano Massini e i "Diari della Guerra" di Marguerite Duras.

"Monologhi dell'Atomica", debuttato nel 2015 e diretto da Daniele Salvo, ha girato festival internazionali, contribuendo al dibattito sui diritti civili e la memoria storica. Nel 2021, Arvigo ha ampliato il suo lavoro includendo Monica Santoro, portando una nuova prospettiva scenica che continua a sfidare il nostro senso di responsabilità verso il futuro.

In sintesi, attraverso il potere della narrazione e della performance, Elena Arvigo continua a far risuonare le voci dimenticate delle vittime delle tragedie atomiche, offrendo una riflessione profonda sulla resilienza umana e sulla necessità di non dimenticare.

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