La mostra verrà inaugurata presso BiblioteCaNova l'11 novembre
dall’ 11 al 30 novembre presso BiblioteCaNova Isolotto in via Chiusi a Firenze, sarà possibile visitare la mostra itinerante “Com’eri Vestita?” organizzata da Amnesty International. La mostra affronta il tema della violenza sessuale attraverso una prospettiva specifica: smantellare il pregiudizio secondo cui l'abbigliamento delle vittime possa essere una causa della violenza subita. Il titolo stesso, "Come eri vestita?", richiama una delle domande più comuni e colpevolizzanti che le vittime di violenza sessuale si sentono rivolgere, implicando che la responsabilità dell’abuso sia parzialmente loro. Questo allestimento, nato negli Stati Uniti e successivamente adattato in Italia e in altri Paesi, ha l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico e combattere i luoghi comuni che circondano il fenomeno della violenza di genere.
La mostra è composta da una serie di outfit "ordinari" accompagnati dalle testimonianze delle vittime di violenza sessuale. Gli abiti esposti non sono appariscenti o provocanti: si tratta di vestiti comuni, come jeans, t-shirt, vestiti da lavoro o abbigliamento sportivo, scelti per evidenziare quanto sia priva di fondamento l'idea che la violenza sia causata dall'aspetto o dal vestiario della vittima. Ogni abito è affiancato dalla storia di chi lo indossava al momento dell’aggressione, offrendo un impatto emotivo forte e una narrazione diretta della realtà delle vittime.
L’obiettivo della mostra è quello di riflettere sul peso dei pregiudizi che colpevolizzano le vittime, distogliendo l'attenzione dal reale colpevole della violenza e promuovere una cultura che metta al centro il consenso, il rispetto e la responsabilità dell'aggressore, non della vittima.
"Come eri vestita?" ha avuto un grande impatto, soprattutto tra i giovani, grazie al suo linguaggio visivo e diretto. Amnesty International, portando la mostra in scuole, università e spazi pubblici, riesce a raggiungere un pubblico ampio e a innescare discussioni fondamentali sui pregiudizi legati alla violenza sessuale. La mostra ha ispirato molte altre iniziative simili nel mondo, diventando un simbolo importante nella lotta contro la cultura della colpevolizzazione delle vittime.
L’evento rientra nella rassegna Filo Rosso 2024 contro la violenza sulle donne.