Avamposti a Villa Vogel

Estate Fiorentina, tre spettacoli di drammaturgia dal 9 al 12 settembre nel Cortile di Villa Vogel

Parte da Villa Vogel Avamposti, il festival di area metropolitana a cura del Teatro delle Donne Centro Nazionale di Drammaturgia, che rientra nel programma dell’Estate Fiorentina e si svolge fra Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino dal 9 settembre al 5 dicembre, valorizzando il territorio portando anche il teatro fuori dal teatro, investendo alcuni dei luoghi più belli e più interessanti dell’area.

Il titolo di quest’anno, ‘A viva voce’, fa riferimento a un uso specifico della voce (a gran voce, a voce piena, con voce alta e robusta) e a una modalità (gridando con energia e insistenza, con tutte le proprie forze). Ed è con tutte le forze che dobbiamo reagire alla discriminazione e alla violenza, a ogni violazione dei diritti, alla messa in discussione e in pericolo della stessa vita delle donne. La violenza contro le donne è enormemente aumentata nel periodo della pandemia. Ma non è solo un problema di violenza: le donne hanno pagato la pandemia anche con la perdita del lavoro e le maggiori necessità di cura di figli e genitori. Avamposti è un festival che riflette e invita a riflettere sull’attualità del mondo femminile e non solo, che fotografa gli aspetti anche più nascosti della nostra società e che invita a percorrere strade non comuni per conoscere e affrontarne i problemi.

Tutti gli appuntamenti nel Cortile di Villa Vogel, via Canova 72, Firenze:

Giovedì 9 e venerdì 10 settembre, ore 19.30 e 22, ‘Amarti, che fatica!’. Il Teatro delle Donne. Progetto e regia Andrea Muzzi. Con Valentina Banci. Reading. Lo spettacolo è un monologo introspettivo che attraversa con divertimento gli stati d’animo dell’abbandono, la speranza, la rabbia e la paura. 

Sabato 11 settembre, ore 19.30 e 22, ‘Una storia al contrario’. Il Teatro delle Donne. Riduzione dal libro di Francesca De Sanctis. Con Elena Arvigo. Reading. Segue incontro con Francesca De Sanctis ed Elena Arvigo. “Hanno ucciso L’Unità”: è il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine bianche. A novant’anni dalla nascita, il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e in tanti perdono il lavoro. Fra questi c’è Francesca, incinta di quattro mesi e madre di una bimba di cinque. L’Unità riprenderà le pubblicazioni, ma nel giugno 2017 chiuderà di nuovo. Francesca vive la sua “storia al contrario”. 

Per prenotazioni telefonare allo 055 2776393 o scrivere alla mail teatro.donne@libero.it

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