Lo street artist Jorit ritrae il volto di Antonio Gramsci sulla parete di un palazzo popolare in via Canova
A due anni dal murales di Nelson Mandela in piazza Leopoldo, Jorit torna a Firenze per realizzare una nuova opera su un edificio di edilizia popolare in via Canova: un ritratto di Antonio Gramsci, politico e intellettuale comunista sardo incarcerato dal regime fascista dal 1926 al 1937.
Attraverso la rappresentazione del volto di personaggi che hanno lasciato un segno nella Storia, Jorit affianca un profondo realismo a forti messaggi di natura sociale, trasformando parti della città in un museo all'aperto di arte contemporanea.
Come nel suo stile, Jorit ha iniziato la fase preliminare del murales tracciando a tutta parete alcune frasi tratte da “Lettere dal carcere”: “Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio", "La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”, "Odio gli indifferenti, credo che vivere voglia dire essere partigiani".
Una riflessione e uno stimolo a reagire in modo positivo alla grave situazione che viviamo e ad orientare il nostro impegno verso la ripartenza e la partecipazione.
Foto: ©Marco Borrelli