La mostra ‘Il Sapere delle Donne’ e il reading ‘La bulla sul cuore… il racconto di Ache e di Marianna’, questi i due appuntamenti del festival ‘L’Eredità delle Donne’ al Circolo 25 Aprile
Il Circolo 25 Aprile (via Bronzino 117, Firenze), in collaborazione con il Quartiere 4, ospita due eventi del festival L’Eredità delle Donne.
Venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 ottobre, dalle 17 alle 22 - ‘Il Sapere delle Donne’, personale di Cristina Bazolli, presso la Sala Carlotti del Circolo. Esposizione di dipinti che rappresentano il sapere femminile nella storia, attraverso una serie di figure, metafore, simboli che si riferiscono a filosofe, scienziate, donne di medicina, eretiche, quali Trotula di Ruggiero, Ildegarda di Bingen, Christine de Pizan, Maifreda da Pirovano.
Venerdì 21 ottobre, ore 21.30 - ‘La bulla sul cuore… il racconto di Ache e di Marianna’, reading a più voci sull’arte della maieutica, a cura di Simone Bellucci. Con Katia Frese e Benedetta Torrini. Musiche di Simone Faraoni, Ilaria Savini, Coro ‘Mnemosine’. Apericena (ore 20) + spettacolo euro 15. Informazioni e prenotazioni: cultura@circoloventicinqueaprile.it. Il tema cardine di questa lettura teatrale è quello della nascita e della cura che si addensa attorno all’esperienza del venire al mondo. Nascita che resta in costante ‘rapporto narrativo’ tra due interpreti, storicamente lontanissime tra loro, ma assai vicine in scena, per vocazione e mestiere. Due voci per due personaggi: Ache, una sacerdotessa/levatrice etrusca ‘in servizio’ presso il santuario di Uni nel IV sec. a.C., e Marianna, una vivace ostetrica dei nostri giorni, immersa nei turni di un lavoro ospedaliero. Le loro parole, sullo sfondo di un evocativo catalogo iconografico e un suggestivo scenario acustico basato su musiche popolari, canto corale ed effetti sonori, ci guideranno a ritroso in una sorta di viaggio nel tempo. Questa lettura teatrale, pensata in origine per valorizzare un contesto archeologico dal quale prendeva le mosse, si ripropone in un racconto che intreccia miti e leggende assieme al vissuto e al quotidiano operare di due donne esperte nell’arte della maieutica. La narrazione prenderà forza e nutrimento, grazie al millenario ruolo della levatrice e delle donne di ogni tempo, dall’intima, diffusa quanto ignorata, convinzione che: ‘aiutare a nascere resta l’esperienza più radicale che noi umani possiamo opporre alla logica patriarcale della dominanza e della guerra’.
