Il Monumento

Il 442° RCT, unità americana composta da soldati nippoamericani, combatté in Italia nel 1944, lasciando una storica traccia a Mantignano. Tra loro Joe Nishimoto, eroe decorato. Nel 2024, la memoria del Ponte dei Cazzotti, da loro attraversato, è stata salvaguardata con un progetto commemorativo.

Il 442° RCT e i Nisei

Il 442° Regimental Combat Team (RCT) è stato un reggimento di fanteria dell’esercito degli Stati Uniti d’America, una delle più decorate nella storia militare americana, composto principalmente da soldati americani di origine giapponese (detti Nisei).

Durante la Seconda Guerra Mondiale, in seguito all’attacco giapponese su Pearl Harbour, il governo statunitense decretò, con l’ordine esecutivo n° 9066 del 19 febbraio 1942, firmato dal presidente Franklin Delano Roosevelt, l’internamento di migliaia di giapponesi residenti e di cittadini americani di origine giapponese in campi di reclusione, fino al termine del conflitto mondiale. A questi cittadini fu offerta una «seconda chance», la possibilità di riscattare la propria condizione e la propria cittadinanza arruolandosi nell’esercito americano per combattere in Europa.

Il 442° RCT fu quindi impegnato in Italia a partire dal giugno 1944, lungo la costa tirrenica toscana, a Firenze, a Massa e Carrara ed in seguito in Francia.

In Italia venne annesso alla 34° Divisione di fanteria dei Red Bull americani, dando il suo primo contributo il 26 giugno 1944 nella battaglia di Belvedere a Suvereto, in Val di Cornia.

Il reggimento partecipò attivamente alla liberazione dei territori e delle città della costa tirrenica, e intorno al 20 agosto 1944, con il suo II e III battaglione, giunse a Firenze, nei pressi di Mantignano, a cavallo del fiume Greve, dove rimase fino ai primi giorni di settembre. Durante la loro permanenza, questi soldati parteciparono a coraggiose azioni e numerosi scontri con le truppe tedesche che, posizionate ormai sul lato nord del fiume Arno, praticavano continue incursioni sul lato sud del fiume per rallentare l’avanzata delle truppe alleate.

La scritta sul Ponte dei Cazzotti: «CO. G 442 – LOS ANGELES CITY LIMITS – AUG. ‘44»

Alcuni soldati della Compagnia G del II Battaglione del 442° RCT lasciarono un segno del loro passaggio sulla trave a monte del Ponte dei Cazzotti di Mantignano, sulla sponda sinistra del fiume Greve, con la scritta «Los Angeles City Limits», siglata «CO. G 442» (Compagnia G del 442°) e datata agosto 1944 («AUG. ‘44»), rimasta visibile fino alla demolizione del ponte, avvenuta per ragioni di rischio idraulico nell’Agosto 2024.

Lasciare traccia del proprio passaggio, a testimonianza di aver “portato” i confini di Los Angeles, città di origine, addestramento o partenza di molti di quei soldati, fino in Europa, e in questo caso a Mantignano, era un’usanza comune dei soldati del 442°, che si ritrova in alcune fotografie dell’epoca, sebbene quella di Mantignano sia l’unica traccia fisica pervenuta fino ai nostri giorni.

Una scritta del tutto simile si trova anche nel film statunitense Destinazione Tokyo (Delmer Daves, 1943), che racconta la missione segreta del sommergibile americano Copperfin nella baia di Tokyo per preparare il raid di Doolittle, incursione aerea su Tokyo realmente avvenuta il 18 aprile del ’42, in risposta all’attacco giapponese di Pearl Harbour del dicembre del ’41.

In una scena del film, che in Italia uscirà soltanto a guerra finita, nel 1949, alcuni marinai lasciano sulla parete di una grotta sulla costa giapponese, utilizzata come avamposto di trasmissione radio, la scritta «Los Angeles City Limits». Trattandosi di un film di propaganda militare, è verosimile pensare che i soldati di Mantignano lo avessero visto prima di partire per l’Europa ed abbiano voluto replicare il gesto sulle sponde della Greve.

Joe Mauri Nishimoto, una medaglia in riva all’Arno

Il 31 Agosto 1944, il Soldato Scelto di Prima Classe Joe Mauri Nishimoto (Fresno, 21/02/1919 – La Houssière 14/11/1944) della stessa Compagnia G del 442° RCT, guidò una pattuglia in un’attraversata del fiume Arno, nei pressi di Mantignano, per liberare un'area dall'occupazione nemica.

Durante l’azione, Nishimoto si espose al fuoco nemico per coprire l'attraversamento del resto della sua pattuglia, guidandola su un percorso sicuro attraverso un'area massivamente minata. Ci fu uno scontro a fuoco con una pattuglia nemica, in cui un ufficiale tedesco rimase ucciso, e altri soldati furono feriti e costretti ad arrendersi, e la pattuglia guidata da Nishimoto portò a termine l’operazione sequestrando armi, munizioni e attrezzature di trasmissione radio.

Per questa azione, Nishimoto fu insignito nel 1945, ormai dopo la sua morte, della medaglia al valore Silver Star, per la sua «destrezza e abilità (…) e il suo coraggio di fronte al grave pericolo».

Con questa azione, Nishimoto fu probabilmente uno dei primi soldati americani ad attraversare il fiume Arno.

Dopo l’Italia, Nishimoto si spostò con il suo reggimento in Francia, dove cadde in battaglia, il 14 novembre 1944 a La Houssière.

Il 21 giugno del 2000, Nishimoto fu insignito della Medal of Honor, l’onoreficenza più alta dell’esercito americano, conferitagli dal presidente statunitense Bill Clinton per una sua azione compiuta a La Houssière il 7 novembre 1944, pochi giorni prima di morire.

La memoria del Ponte dei Cazzotti

Nell’agosto 2024, il Ponte dei Cazzotti è stato demolito per ragioni di rischio idraulico, come da tempo era stato deciso dalla Città Metropolitana.

L’approssimarsi della demolizione ha spinto un comitato di cittadini di Ugnano e Mantignano, che da tempo si sono occupati del recupero e approfondimento degli eventi bellici che hanno coinvolto l’Oltregreve fiorentino, a proporre al Quartiere 4 e al Comune di Firenze un piano per la salvaguardia della memoria del Ponte dei Cazzotti e delle vicende che lo hanno interessato.

Il Piano, che è stato favorevolmente accolto e realizzato, ha visto la costruzione di due affacci sul fiume Greve in corrispondenza delle due vecchie rampe di accesso al Ponte, recuperando e mantenendo gli elementi architettonici che lo caratterizzavano, come il marciapiede in ferro aggettante e la ringhiera e, a complemento, la traslazione della porzione di trave del ponte che ospita la scritta nippoamericana al Giardino "Caduti di Mantignano e Ugnano - Agosto 1944", accanto al cippo che ricorda il sacrificio dei 5 ragazzi della zona che sminarono il Ponte, l’Acquedotto e le strade di Ugnano e Mantignano nell’agosto ’44, e da cui il giardino prende il nome.

Scroll to top of the page